Concluso a Castel Volturno il primo focus group sull’uso sociale dei beni confiscati: tempi troppo lunghi, strutture condannate al declino. Proposti un tavolo permanente tra associazioni ed enti pubblici ed un confronto territoriale sul Bando per l’assegnazione dei Beni Confiscati

Lunedì 29 Febbraio alcuni esponenti politici del Comune di Castel Volturno (tra i quali il Sindaco di Castel Volturno Dimitri Russo, il Consigliere con delega ai Beni Confiscati Alessandro Buffardi e l’Assessore ai Politiche Sociali Rosalba Scafuro) si sono confrontati con diverse associazioni di volontariato e cooperative sociali territoriali sul riutilizzo sociale dei Beni Confiscati:  cornice dell’incontro è stato un focus group, promosso dal Centro Servizi per il Volontariato “Asso.Vo.Ce.” di Caserta, dal Coordinamento Libera della provincia di Caserta e dal Comitato Don Peppe Diana.

Il focus group, il primo di una serie di incontri che saranno realizzati in provincia di Caserta, rientra nelle azioni previste dall’ Osservatorio Provinciale dei Beni Confiscati alla Criminalità Organizzata, rilanciato nei mesi scorsi da CSV Asso.Vo.Ce., Libera Caserta e Comitato Don Diana, rappresentati rispettivamente da Gennaro Castaldi, Gianni Solino e Valerio Taglione: l’Osservatorio, oltre a censire e a rendere pubbliche le informazioni sui beni confiscati presenti sul territorio, mira a favorire il confronto tra i diversi attori sociali coinvolti nel recupero e nella valorizzazione degli stessi, anche attraverso tavoli di confronto territoriali. Particolarmente simbolica è stata la scelta di partire da Castel Volturno, il comune in provincia di Caserta con la più alta percentuale di beni confiscati alla criminalità: su 444 immobili catastali presenti in provincia di Caserta, 103 (ben il 23%) sono ubicati infatti in questo territorio (fonte: http://www.cosenostre.org/situazione-nazionale ).

Il focus group, gestito dal Coordinatore dell’Osservatorio Mauro Baldascino, ha lasciato emergere le principali difficoltà che rappresentanti istituzionali ed enti gestori osservano nelle procedure di assegnazione e di valorizzazione dei beni confiscati: le istituzioni, in particolare, lamentano l’eccessiva burocrazia e la carenza di personale appositamente preposto che impedisce loro di ottemperare in tempi brevi all’assegnazione dei beni confiscati alle associazioni del territorio; diverso è il punto di vista delle associazioni, che si ritrovano, a volte dopo anni, collocate in beni ormai fatiscenti  e dai costi di gestione troppo elevati.

Tempi troppo lunghi per le istituzioni, assenza di supporto – e spesso anche di consapevolezza  delle difficoltà che si incontreranno – per le associazioni; per queste ragioni il consigliere Buffardi propone “Corsi di formazione” per le Organizzazioni che intenderanno concorrere all’assegnazione di un bene confiscato; Valerio Taglione suggerisce di creare una task force tra comuni vicini che possano collaborare nella gestione dei vari iter burocratici (task force che, come suggerisce la presidente dell’associazione A.R.Ca. nonché vicepresidente vicario di Asso.Vo.Ce. Elena Pera, “dovrebbe coinvolgere anche i funzionari, e non solo gli esponenti politici”); il Sindaco di Castel Volturno Dimitri Russo suggerisce di “verificare se le organizzazioni che ne fanno richiesta possono davvero sobbarcarsi un tale onere economico”  (si parla nel confronto anche di un “rating di sostenibilità”). Russo propone infine di valutare, entro i termini concessi dalla legge 109/96 sul riuso sui beni confiscati, un possibile coinvolgimento del profit nella gestione dei beni: rispetto a quest’ultimo punto, che viene accolto con alcune perplessità dalle organizzazioni presenti , Gianni Solino ha ribadito la necessità di un “uso esclusivamente sociale” dei beni confiscati, pur non negando la possibilità di “una compresenza residuale di enti non sociali” nella valorizzazione dei beni assegnati.

Tra le altre proposte emerse per il territorio è accolta dai presenti anche quella di Pera, che propone un confronto sovracomunale tra gli enti istituzionali e le associazioni territoriali coinvolti, nel rispetto delle specifiche competenze,  nella procedura di gestione, assegnazione e manutenzione dei beni confiscati: a questo confronto,  finalizzato all’elaborazione di  un Bando per l’attribuzione dei beni confiscati ancora da assegnare  che possa incontrare le potenzialità di tutti gli attori coinvolti (enti, istituzioni, ma anche i potenziali utenti)  prenderebbero parte in qualità di facilitatori anche i tecnici dell’Osservatorio. Gennaro Castaldi  invoca l’istituzione di un Tavolo Permanente tra enti ed associazioni territoriali nel quale discutere sistematicamente i problemi legati ai beni confiscasti territoriali. Castaldi pone come esempio l’assegnazione degli immobili di parco Allocca, che “potrebbe divenire una buona pratica da riproporre in altri territori “ e chiama in causa la stampa “affinché si prenda in carico la responsabilità della denuncia”.  Castaldi, Solino e Taglione, colgono l’occasione del confronto pubblico per richiamare agli impegni presi l’Anci e l’Agenzia del Territorio di Caserta: la prima si era infatti impegnata a sollecitare i comuni della provincia a rendere pubblici i dati a loro disposizione sui beni confiscati; la seconda, con la quale è in via di stipula un protocollo di intesa, ha dichiarato la propria disponibilità a fornire le planimetrie dei beni confiscati censiti in provincia. I presenti concordano infine sulla necessità di fare “massa critica” di fronte ai problemi di assegnazione, gestione e manutenzione”.

Baldascino, nel corso dell’incontro, ha commentato “malgrado lo scoramento degli amministratori , la provincia di Caserta è una punta di eccellenza nazionale nella gestione e nel riutilizzo sociale dei beni confiscati. A volte ci dimentichiamo che i beni confiscati non sono né del comune né dell’associazione che li gestisce, ma della comunità: questo non toglie che esistano tante esperienze positive.

Baldascino mostra quindi, a titolo esemplificativo, alcuni dei filmati realizzati dallo staff tecnico dell’Osservatorio e dai volontari del Servizio Civile di Asso.Vo.Ce. in alcune associazioni sorte a Castel Volturno sui Beni Confiscati (la cooperativa Sociale Altri Orizzonti e la stessa A.R.CA. ): questi filmati,  insieme a foto e a descrizioni di dettaglio, rientrano nel processo di aggiornamento del sito cosenostre.org , e consentiranno a chiunque ne abbia il desiderio o la necessità di “toccare con mano” lo stato dei beni confiscati censiti.

Nelle prossime settimane il team di esperti che favorirà il confronto tra cittadini ed istituzioni territoriali si sposterà in altre aree di interesse del Casertano (Agro Aversano, Sessano, Caserta centro).