A partire dal 3 aprile aperte le iscrizioni per i nuovi enti.

Commercialista disponibile per supporto tecnico presso il CSV Asso.Vo.Ce.

È stato pubblicato dall'Agenzia delle Entrate l'elenco degli enti iscritti al contributo 5 per mille per l’anno finanziario 2019, che non sono tenuti a ripetere la procedura di iscrizione (domanda telematica e dichiarazione sostitutiva). In particolare, l'elenco permanente degli enti iscritti 2019 aggiorna e integra quello pubblicato nel 2018. LINK)

Gli enti già presenti nell’elenco non dovranno trasmettere nuovamente la domanda telematica di iscrizione al 5 per mille e inviare la successiva dichiarazione sostitutiva alla Direzione Regionale: va invece comunicata entro il 1 luglio 2019 l’eventuale variazione del rappresentante legale.

Tale comunicazione, che va presentata utilizzando questo modello, va inviata alla sede dell’Agenzia delle Entrate della regione competente tramite pec o posta raccomandata con ricevuta di ritorno.

A partire dal 3 aprile inoltre – e fino al 7 maggio -  gli enti del volontariato e le associazioni sportive dilettantistiche che non abbiano presentato prima domanda di iscrizione possono trasmettere all’Agenzia delle entrate istanza telematica per entrare a far parte dei beneficiari del contributo. (qui le procedure).

Gli elenchi provvisori dei nuovi iscritti saranno pubblicati entro il 14 maggio 2019 ed entro il 20 maggio 2019 sarà possibile segnalare alla competente Direzione regionale eventuali inesattezze. Effettuati gli aggiornamenti, le liste corrette saranno pubblicate online sul sito dell'Agenzia delle Entrate entro il 25 maggio. Sarà comunque possibile presentare domanda di iscrizione e relativi adempimenti fino al 30 settembre: in questo caso andrà versato un importo di 250 euro con il modello F24 Elide.

Di seguito un riepilogo dei termini.

7 maggio: termine per l’iscrizione telematica

14 maggio: pubblicazione dell’elenco provvisorio dei nuovi iscritti

20 maggio: scadenza per la presentazione delle istanze per la correzione di errori dell'elenco provvisorio dei nuovi beneficiari

25 maggio: pubblicazione dell’elenco aggiornato degli iscritti al beneficio

1° luglio: ultimo giorno per l’invio delle dichiarazioni sostitutive:

  • all’Agenzia delle entrate, da parte degli enti del volontariato
  • all’ufficio del Coni territorialmente competente, da parte delle associazioni sportive dilettantistiche

30 settembre: termine ultimo per la regolarizzazione della domanda di iscrizione o delle successive integrazioni documentali (versando 250 euro con F24 ELIDE).

Si ricorda che l’iscrizione può avvenire solo in via telematica attraverso intermediari accreditati: per le ODV è possibile richiedere l’espletamento di tale procedura presso il CSV Asso.Vo.Ce., nell’ambito del  servizio di assistenza fiscale a cura del dott. commercialista Giuseppe Raffone (presente ogni giovedì pomeriggio, su appuntamento, presso la sede centrale del CSV).

 

 

 

5 PER MILLE, è tornato il tetto. La conferma dell'Agenzia delle Entrate (notizia del 24/04/2019)

Era un sospetto: possibile che la somma del contributo per gli ammessi e per gli esclusi faccia esattamente 500 milioni? Adesso c'è la conferma dell'Agenzia delle Entrate: nel 2017 gli italiani hanno destinato al non profit una cifra maggiore di quella stanziata a copertura del 5 per mille e di conseguenza è stato ricalcolato l'importo del contributo di ogni singolo ente

L’Agenzia delle Entrate conferma. Il 5 per mille nel 2017 ha superato il tetto dei 500 milioni di euro stanziati come copertura e di conseguenza è stato necessario riparametrare i contributi destinati ai singoli enti, in modo da restare sotto i 500 milioni. Cifre non ne escono, ma la conferma c’è.

Il quesito di Vita.it all’Agenzia delle Entrate viene dall’osservazione delle liste del 5 per mille 2017 pubblicate lo scorso 26 marzo dall’Agenzia delle Entrate stessa, che riferivano di un 5 per mille in crescita e giunto ormai a 495.841.714,55 euro destinati agli ammessi. Una cifra vicinissima alla soglia dei 500 milioni stanziati a copertura dal 2015 in poi, quando il 5 per mille venne stabilizzato e liberato dalla necessità di “strappare” ogni anno risorse ad hoc.

Ma è stata Giulia Frangione, CEO di Italia non Profit, a mettere in luce sempre su Vita.it come la cifra destinata agli enti ammessi sommata a quella destinata agli enti esclusi facesse – elenchi dell’Agenzia alla mano – esattamente 500 milioni di euro, tondi tondi, spaccati al centesimo. Una coincidenza? O il segno che i contribuenti italiani nel 2017 hanno destinato agli enti che svolgono attività socialmente rilevanti una cifra superiore ai 500 milioni di euro della copertura e che di conseguenza le cifre riportate negli elenchi non corrispondono a quanto esattamente attribuito dai contribuenti ma a un ricalcolo fatto dall’Agenzia delle Entrate per stare sotto i 500 milioni? La seconda, oggi possiamo dirlo con certezza.

Il 5 per mille torna così, con l’edizione 2017, ad avere un tetto. Quanto manchi rispetto al contributo che in realtà gli italiani avevano destinato al non profit, al momento non siamo in grado di quantificarlo. Quel che è certo è che fin dalla prossima legge di Bilancio sarà necessario aumentare le risorse per la copertura del 5 per mille, visto che lo strumento ha già superato la soglia dei 500 milioni e di fatto continua a crescere fin da quando è nato.

Il Governo pare esserne consapevole, dal momento che già qualche giorno fa il sottosegretario Claudio Durigon, con delega al Terzo settore, ci aveva risposto che «verosimilmente con la prossima edizione sarà necessario reperire ulteriori coperture rispetto ai 500 milioni previsti attualmente, in quanto, a partire dalla messa in funzione del Registro unico nazionale del Terzo settore, nella categoria degli enti del volontariato dovrebbero rientrare tutti gli enti del Terzo settore (e non più, come prima previsto, solo Onlus, enti del volontariato e associazioni di promozione sociale). Sul punto è in fase di ultimazione il DPCM che potrebbe fornire maggiori precisazioni sulla platea dei beneficiari e sui criteri di assegnazione».

Negli anni fra il 2010 e il 2013, lo Stato aveva trattenuto complessivamente 310 milioni di euro del 5 per mille, a causa del tetto.

«E’ una buona notizia che la propensione all'utilizzo del 5 per mille degli italiani sia cresciuta. Occorre mettersi al lavoro da subito per adeguare le risorse a copertura del 5 per mille. Si tratta di scelte di fiscalità volontaria ed è quindi necessario mettersi nelle condizioni di rispettare la volontà dei contribuenti che con queste scelte di "solidarietà fiscale" intendono sostenere specifiche iniziative nella propria comunità », commenta Claudia Fiaschi, portavoce del Forum del Terzo settore.

Fonte: www.vita.it