Il Comune chiede la restituzione dei locali, la presidente Pera dichiara: «una minaccia per il progetto, adotteremo tutte le misure necessarie per tutelare il lavoro di associazioni e famiglie».

A seguito di notizie apparse su organi di stampa locali e di atti formali e pubblici eseguiti dal Comune di Arienzo predisposti al fine di ottenere la restituzione dei locali di proprietà dell'ASL CE e siti in Arienzo (CE) alla via Annunziata - Monte di Pietà, gli stessi adibiti al progetto Buono a Rendere - Emporio Solidale della Valle di Suessola, si comunica che il CSV Asso.Vo.Ce. di Caserta, ente responsabile del progetto attiverà tutte le azioni legali per difendere e tutelare sia il buon operato del CSV Asso.Vo.Ce. che di tutte le organizzazioni aderenti al progetto Buono a Rendere - Emporio solidale - Valle di Suessola.

Il progetto è promosso dal CSV Asso.Vo.Ce. in partenariato con le associazioni di volontariato Alice, Ali e Radici, Anavo, Casa dei Diritti Sociali A.M.A. Maddaloni, Civiltà 2.0, Confraternita di Misericordia di San Felice a Cancello, Gianluca Sgueglia, Gli Amici del Borgo, Il Laboratorio, Leo, Pronto Diritti Ama, Kairos, Sentieri Nuovi, Solidarietà Cervinese, Ulivo ed in collaborazione con ASL CE, Comune di Arienzo, Comune di Santa Maria a Vico, Pro loco di Maddaloni.

Buono a Rendere - Emporio Solidale della Valle di Suessola ha svolto e svolge attività di aiuto concreto a 30 famiglie della Valle di Suessola che vivono in condizioni di disagio economico e sociale, un’azione evidente su tutto il territorio negli anni e soprattutto nel periodo dell'emergenza Covid - 19 garantendo supporto a numerose famiglie in difficoltà ed " investendo" contributi sociali per circa € 30.000,00. Il progetto vanta altresì donatori come Original Marines, Parmalat, Apicoltura il Castello, Ideaindesign, APS Amici di Peter Pan, e molti altri.

«Le ultime vicissitudini» ha dichiarato la presidente del CSV Asso.Vo.Ce. Elena Pera «hanno visto il Comune di Arienzo recedere dalla Convenzione di partenariato e disporre liberamente e arbitrariamente di un locale di proprietà dell'ASL CE mettendo fortemente in pericolo tutte le attività progettuali svolte dall’Ente sul territorio. Adotteremo» conclude la presidente «tutte le iniziative necessarie, anche in concerto con l'Ente ASL CE al fine di salvaguardare l’operato svolto dalle associazioni del territorio in rete con le famiglie assistite».