Si ricorda che è possibile pubblicare le proprie attività sulla newsletter quindicinale del CSV Asso.Vo.Ce. inviando un'e-mail all'indirizzo di posta elettronica Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. entro le ore 19.00 della giornata antecedente alla pubblicazione della stessa, indicando titolo dell'iniziativa, data, luogo e finalità dell'incontro.
Potranno essere allegati al messaggio comunicati stampa, brochure, locandine, etc.
Per ragioni logistiche, chiediamo di indicare sempre i recapiti di chi promuove l'iniziativa: questi potranno essere utilizzati sia dalla Referente d'area (che si riserva la facoltà di contattare gli organizzatori per raccogliere ulteriori informazioni) che essere pubblicati in calce alla notizia pubblicizzata (qualora il referente dell'attività non desiderasse che i propri contatti vengano citati in newsletter dovrà espressamente indicarlo, fornendo, se è possibile, riferimenti alternativi).
Le associazioni potranno inoltre pubblicare autonomamente le proprie iniziative sulla Banca Dati delle associazioni di volontariato casertane (LINK) utilizzando username e password forniti dal CSV Asso.Vo.Ce.
Chi avesse difficoltà ad accedere al portale o non avesse ricevuto i propri dati identificativi può contattare il CSV e chiedere assistenza al tecnico informatico Giuseppe Giaquinto.
La prossima newsletter sarà pubblicata venerdì 19 luglio 2019.
I consiglieri incontreranno le OdV presso gli sportelli territoriali
Al fine di favorire la vicinanza tra CSV e organizzazioni di volontariato territoriale, a partire dalle prossime settimane i consiglieri del CSV Asso.Vo.Ce. Giuseppe Rauso, Michela Pirozzi, Salvatore Cuoci ed Ermanno Petrenga si renderanno disponibili a incontrare le OdV casertane presso gli sportelli territoriali dell’Agro Aversano e della Valle di Suessola. Le OdV potranno confrontarsi con loro sui problemi territoriali, sulle politiche del CSV e su proposte operative per migliorare i servizi offerti.
Il Calendario degli incontri sarà il seguente:
- Rauso sarà presente il secondo mercoledì del mese dalle 16:00 alle 18:00 partendo da giugno allo sportello della Valle di Suessola
- Pirozzi sarà presente il primo mercoledì del mese dalle 16:00 alle 18:00 partendo da giugno allo sportello della Valle di Suessola
- Cuoci sarà presente il secondo venerdì del mese dalle 16:00 alle 18:00 partendo da giugno allo sportello dell’Agro Aversano
- Petrenga sarà presente l’ultimo venerdì del mese dalle 16:00 alle 18:00 partendo da giugno allo sportello dell’ Agro Aversano
Presentato al Real sito di Carditello a Caserta - luogo simbolo per l’impegno del volontariato - il progetto del Csv Assovoce “Catalogo delle buone pratiche di riuso dei beni comuni”
Roccaforti della criminalità che, per un karma ironico, si trasformano in centri di aggregazione giovanile e punti di accoglienza per ragazzi lgbt+. Villette comunali abbandonate che diventano il cuore pulsante della città. Spazi dismessi che accolgono libri e installazioni multimediali.
Sono solo alcune delle esperienze descritte nel “Catalogo delle buone pratiche di riutilizzo dei beni comuni” della provincia di Caserta, presentato il 2 luglio dal Csv Assovoce al Real sito di Carditello: un luogo simbolo della mobilitazione dei volontari per la tutela e la cura dei beni comuni, uno spettacolare presidio architettonico lasciato all’incuria per anni e successivamente “salvato” da cittadini e associazioni.
Una raccolta di storie di volontari che, armati di buona volontà e di un obiettivo comune, hanno saputo dare nuova vita a luoghi abbandonati, facendoli rinascere come presidi locali dell’economia civile.
Ma nel catalogo, che sarà presto on line, non compariranno solo le storie di beni rilanciati con successo dalle associazioni, le quali potranno anche contribuire con foto e testimonianze. Grazie al lavoro del coordinatore del progetto Umberto De Santis - supportato dalle volontarie del servizio civile del Csv Assovoce Alessia Noce e Roberta Miele - sarà infatti possibile accedere anche a un database di informazioni sui tanti, troppi beni comuni ancora senza destinazione d’uso in provincia di Caserta: una sorta di osservatorio permanente sui beni pubblici non utilizzati in provincia di Caserta che, elaborando i dati del Dipartimento del Tesoro nell’ambito del progetto Patrimonio PA, sono 2.379, perlopiù terreni agricoli (1.467). Un dato già di per sé impressionante, che lo diventa ancora di più considerando che riguarda appena il 63,5% dei comuni della provincia: la maggioranza, certo, ma anche l’evidenza che c’è ancora molto da fare. Soprattutto per quanto concerne le pubbliche amministrazioni, ancora inottemperanti degli obblighi di comunicazione relativi al proprio patrimonio. Colpisce in particolare il dato delle unità immobiliari non utilizzate e non locate: ben 238, un numero sicuramente importante per una realtà contenuta come la provincia di Caserta e tanto più impressionante alla luce delle realtà di volontariato ad oggi “senza casa”. Un appello, quello del CSV, che ha già raccolto un primo risultato: quello dell’impegno assunto dal viceprefetto della provincia di Caserta Luigia Sorrentino che, come riferito dalla presidente del CSV Asso.Vo.Ce. Elena Pera, vigilerà sui comuni inadempienti alla comunicazione dei loro dati.
Il centro di servizio per il volontariato casertano prosegue intanto le sue attività, avvalendosi di importanti partner come Labsus, Agrorinasce, Libera Caserta, Agenda 21 per Carditello e i Regi Lagni, e del dipartimento di Giurisprudenza dell’università della Campania “Luigi Vanvitelli”. Tornando alle buone pratiche, ad oggi sono state mappate più di 20 esperienze di riuso sociale dei beni pubblici da parte delle organizzazioni della provincia di Caserta: alcune di queste sono già casi di studio a livello nazionale (a volte addirittura internazionale), altre sono realtà costituite da poco e già ricche di entusiasmo.
Ha fatto scuola Villetta Giaquinto, il parco pubblico al centro di Caserta che solo nel 2015 sembrava destinato ad essere chiuso per sempre, vittima dei vandali. Oggi grazie ai volontari (che hanno costituito l’omonimo comitato)Villetta Giaquinto è l’epicentro di manifestazioni culturali e sociali, dal cineforum gratuito (uno dei pochi in regione) agli orti urbani cogestiti con la fondazione Leo, nonché una delle primissime realtà in provincia di Caserta ad essere gestita dai volontari grazie all’applicazione del regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazioni per la cura, la rigenerazione e la gestione condivisa dei beni comuni.
Ormai consolidata è invece l’esperienza di Omnia, che dal 2015 cogestisce con il circolo letterario MaeditCactio un centro per l’aggregazione giovanile per l’arte e la cultura a Casapesenna, su quello che era il fortino del boss Luigi Venosa: oggi la struttura ospita laboratori di ceramica, scultura e pittura, un caffè letterario e una sala studio e lettura. Se la fama del centro Lgbt del Mediterraneo promosso da Rain Arcigay Caserta ha ormai varcato i confini nazionali - sarà infatti una delle prime realtà europee a offrire social housing alle vittime di discriminazione di ogni età - è appena all’inizio la storia del museo virtuale Cales: inaugurato nel dicembre 2018 presso l’Istituto comprensivo Cales-Salvo D’Acquisto grazie ai volontari della Rete Archeocales, la struttura ospiterà installazioni virtuali, ricostruzioni di reperti storici e visite guidate. Ha fatto letteralmente la storia, infine, l’associazione Civiltà 2.0 che gestisce i locali della biblioteca civica di Santa Maria a Vico: oltre 10mila volumi alcuni dei quali antichi, e due stanze adibite ad aula studio.
“In questi anni Asso.Vo.Ce. ha cercato di colmare i vuoti lasciati dalle istituzioni, accendendo un faro sul tema dei beni confiscati - ha commentato la presidente del Csv Elena Pera - accompagnando la voglia di riscatto del territorio, formando volontari e sollecitando i comuni a rendere pubblici gli elenchi dei beni confiscati nelle loro disponibilità. In continuità con questo percorso il Csv ha riattivato, con il Comitato don Peppe Diana e Libera Caserta – promotori anche del festival dell’impegno civile che ha fatto da cornice alla presentazione del catalogo - l’osservatorio provinciale sui beni confiscati e sperimentato un tavolo di concertazione tra istituzioni e terzo settore per promuovere buone pratiche di assegnazione dei beni”.
L’iniziativa rappresenta una delle tappe del “Festival dell’impegno civile – Le Terre di don Peppe Diana” , l’ ormai consolidata rassegna che unisce arte, musica e spettacoli ma anche riflessioni e denunce sociali promossa dal Comitato don Peppe Diana e Libera Caserta; l’edizione 2019, realizzata in collaborazione con il CSV Asso.Vo.Ce. (che supporterà la promozione del Festival e si occuperà , oltre che della data del 2 luglio, dell’ animazione territoriale delle OdV), è dedicata alle buone prassi territoriali nella gestione dei beni confiscati, con una particolare attenzione alle nuove realtà giovanili che si impegnano a promuovere il riutilizzo etico e comunitario dei beni confiscati. Il Catalogo delle buone pratiche di riuso dei beni comuni promosso dal CSV non si limiterà ad essere, in tal senso, un semplice elenco di esperienze territoriali, ma raccoglierà un’analisi approfondita dei diversi contesti e delle azioni realizzate caso per caso, affinché sia possibile replicare anche in altre realtà soluzioni simili
La giornata del 2 si è caratterizzata per un gran numero di interventi che hanno permesso di raccontare più aspetti della gestione dei beni comuni.
A partire dai saluti istituzionali è stato chiaro l’interesse condiviso per i temi affrontati: a partire dai saluti del sindaco di San Tammaro Ernesto Stellato, che ha ribadito l’impegno delle istituzioni per il Real Sito di Carditello, sono state definite al meglio le direzioni da prendere nell’immediato futuro e a medio – lungo termine. In particolare Roberto Formato, Direttore della Fondazione Real Sito di Carditello, ha prospettato le future attività connesse a quello che, a suo dire, “non è un bene confiscato ma che è come se fosse tale, per la fatica con la quale è tornato alla gestione della comunità”. Tra i progetti più interessanti, in particolare, “quello di ricreare una fattoria modello, partendo dalla valorizzazione della razza equina che alleviamo, la razza Persana, e nelle prossime settimane con la coltivazione dell’uva” e l’introduzione “di sponsorizzazioni che possano finanziare le nostre attività”. Tra le realtà già in essere, come evidenziato dal portavoce di Agenda 21 Raffaele Zito (clicca qui per scaricare l’intervento) “va citata la costituzione della Cooperativa Sociale il Cardo, che ci ha permesso di valorizzare un sistema di volontariato che va avanti da oltre 10 anni – grazie alla nostra rivendicazione su Carditello Bene Comune - permettendo che in parte si evolvesse, e diventasse un sistema di valore economico”.
Valerio Taglione, portavoce del Comitato Don Peppe Diana ha colto l’occasione per ricordare l’uccisione di Salvatore Nuvoletta, ucciso dalla criminalità organizzata il 2 luglio del 1982 e per ratificare l’impegno assunto da Asso.Vo.Ce. per l’edizione corrente del Festival dell’Impegno Civile.
Ha preso quindi la parola Umberto De Santis, in qualità di coordinatore del progetto “Catalogo delle buone pratiche di riuso dei beni comuni”, che ha descritto le azioni realizzate nelle scorse settimane (Seminari sulle opportunità sottese al riutilizzo sociale dei beni comuni; ricerca informazione dati attraverso canali istituzionali, in particolare il sito internet del Ministero del Tesoro e quelli dei comuni della provincia di Caserta; mappatura dei beni comuni già affidati ad odv nella provincia di Caserta con relative schede di sintesi) e ha ribadito la funzione sociale del progetto: quella cioè di dotare organizzazioni di volontariato e rappresentanti istituzionali di uno strumento valido e intuitivo che consenta alle prime di individuare beni di loro interesse e attualmente inutilizzati e ai secondi di “toccare con mano” la validità delle progettazioni già in esserne, valutarne la sostenibilità ed eventualmente trarne ispirazione per affidamenti futuri.
Già dalle prime battute della ricerca, è emerso chiaramente come la mancata assegnazione di beni inutilizzati a realtà del sociale sia non solo un danno etico, ma un’evidente emergenza economica, fatta di strutture di anno in anno più fatiscenti e sempre più difficili da recuperare nelle loro funzionalità: i beni non utilizzati, elaborando i dati del Dipartimento del Tesoro nell’ambito del progetto Patrimonio PA, sono 2.379, perlopiù terreni agricoli (1.467). Un dato già di per sé impressionante, che lo diventa ancora di più considerando che riguarda appena il 63,5% dei comuni della provincia: la maggioranza, certo, ma anche l’evidenza che c’è ancora molto da fare. Soprattutto per quanto concerne le pubbliche amministrazioni, ancora inottemperanti degli obblighi di comunicazione relativi al proprio patrimonio. Colpisce in particolare il dato delle unità immobiliari non utilizzate e non locate: ben 238, un numero sicuramente importante per una realtà contenuta come la provincia di Caserta e tanto più impressionante alla luce delle realtà di volontariato ad oggi “senza casa”. Un appello, quello del CSV, che ha già raccolto un primo risultato: quello dell’impegno assunto dal viceprefetto della provincia di Caserta Luigia Sorrentino che, come riferito dalla presidente del CSV Asso.Vo.Ce. Elena Pera, vigilerà sui comuni inadempienti alla comunicazione dei loro dati.
Nel frattempo, come anticipato da De Santis, il lavoro del CSV Asso.Vo.Ce. non si fermerà: sono previsti nuovi semimari informativi, la diffusione del Catalogo in formato digitale (con la possibilità di interagire con la piattaforma) e soprattutto il recupero del sito Cosenostre.info, che raccoglie i dati relativi ai beni confiscati in provincia di Caserta: un progetto che, come successivamente evidenziato dal vicepresidente del CSV Asso.Vo.Ce Salvatore Cuoci “è emblematico di quanto il volontariato sia spesso un passo avanti rispetto alle istituzioni. All’inizio era un’attività di Libera, Comitato Don Diana e Provincia di Caserta, e quando quest’ultima è venuta meno è subentrato il CSV. Abbiamo rischiato di perdere anni di lavoro, e oggi questo lavoro proseguirà”. (Clicca qui per scaricare le slide di De Santis).
Successivamente sono intervenuti: il referente di Labsus Pasquale Bonasora, che ha portato “i numeri” dei patti di collaborazione stipulati in Italia (più di duemila); Raffaele Giovine, del Comitato per Villa Giaquinto, che ha raccontato di come “per gioco” un gruppo di studenti ha preso in gestione una villetta (“ci serviva un luogo per concludere il corteo, ma quando ci hanno chiesto se avremmo aperto la villetta anche il giorno successivo non abbiamo saputo dire di no”); il presidente del Consorzio Agrorinasce Giovanni Allucci, che ha fatto riferimento alla lunga esperienza acquisita in tema di beni confiscati; il presidente di Omnia Giovanni Pirozzi, cogestore di un bene confiscato nel quale sono stati istituiti laboratori di ceramica; il responsabile di Libera Caserta Gianni Solino, che ha invitato i presenti “ad avere meno paura delle istituzioni: così siamo riusciti ad avere insieme ad Asso.Vo.Ce. un tavolo di confronto sui beni confiscati a Castel Volturno, possiamo cercare di portare questa buona prassi altrove”; il presidente di Rain Arcigay Caserta Bernardo Diana, rappresentante di quel piccolo numero di organizzazioni che ad oggi ha ottenuto un bene confiscato a Castel Volturno attraverso il recente bando di affidamento (“Siamo pochi, ma venite con noi, c’è spazio per tutti”); Pietro Panna di Civiltà 2.0, l’associazione impegnata in unaa riqualifica funzionale delle Biblioteche suessolane.
Sono quindi intervenuti, a rappresentanza del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Napoli Luigi Vanvitelli, i docenti Alberto De Chiara – che ha invitato a sollecitare Istituzioni e Anac per le informazioni mancanti – e Marianna Pignata, che ha letto un toccante brano su Beni Comuni e Felicità tratto da “Homo Civicus” di Franco Cassano.
La presidente Elena Pera ha chiuso i lavori presentando i prossimi impegni istituzionali del CSV: il rilancio dei Tavoli di Concertazione sui Beni Confiscati a Castel Volturno, dove già sono stati attivati negli scorsi mesi, e su altri territori; il sostegno alla progettazione per le OdV; la richiesta ai rappresentanti delle istituzioni di individuare procedure più snelle per la richiesta di beni confiscati; l’impegno congiunto con la viceprefetto Sorrentino e l’Università per puntare a una copertura pressoché totale della provincia di Caserta per quanto concerne i dati sui beni comuni inutilizzati.
Presentazione catalogo delle buone pratiche di riuso dei beni comuni
PUBBLICAZIONE DEI CONTRIBUTI PUBBLICI
Cosa cambia con il dl Crescita:
- Spostata la scadenza dal 28 febbraio al 30 giugno di ogni anno ed eliminati gli obblighi per contributi o aiuti corrispettivi o retributivi
- Arrivano le sanzioni anche per gli enti del terzo settore
Ulteriori novità arrivano ancora dal decreto crescita, approvato lo scorso 27 giugno al Senato, e riguardano i tanto discussi obblighi di trasparenza delle erogazioni pubbliche introdotti dalla Legge annuale per il mercato e la concorrenza (n. 124/2017). Il decreto all’articolo 35 sostanzialmente individua quali sono i soggetti obbligati a pubblicare nei propri siti internet o analoghi portali digitali, le erogazioni percepite nell’esercizio finanziario precedente, ma sposta la scadenza annuale per la pubblicazione dal 28 febbraio al 30 giugno. L’impegno riguarda le imprese e parte del terzo settore, in particolare le associazioni di protezione ambientale, le associazioni, le Onlus e fondazioni e le cooperative sociali che svolgono attività a favore degli stranieri. Si aggiungono, inoltre, le associazioni dei consumatori e degli utenti.
Tanti i punti “generici” da chiarire, nonostante lo scorso 11 gennaio il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali abbia pubblicato una nota sulle modalità di pubblicazione per gli enti del terzo settore e, in risposta a un quesito inviato da CSVnet, si sia aperta per le associazioni la possibilità di pubblicare anche sui siti web dei centri di servizio.
Nel decreto Crescita si definisce, la tipologia di erogazioni che dovranno essere rese pubbliche sul web. Si tratta di “sovvenzioni, sussidi, vantaggi, contributi o aiuti, in denaro o in natura, non aventi carattere generale e privi di natura corrispettiva, retributiva o risarcitoria, effettivamente erogati”.
Cosa cambia quindi? Vengono esclusi dall’obbligo ad esempio gli incarichi retribuiti e in generale l’acquisto di eventuali beni e servizi, oppure eventuali risarcimenti danni. Sono esclusi anche i contributi a “carattere generale”, per cui l’obbligo non coinvolge, per esempio, anche il contributo del 5 per mille, e tutto il tema dei “vantaggi”. Diverso il caso di vantaggi attribuiti alle singole realtà, che sono invece toccati dalla disciplina, come nel caso di immobili dati in comodato d’uso a un ente del terzo settore.
Si chiarisce, inoltre, quali sono le amministrazioni pubbliche coinvolte (art. 1 comma 2 del dlgs n. 165 del 30 marzo 2001), finora anche queste indicate genericamente.
Ultima – ma non per importanza – novità riguarda le sanzioni. Rispetto alle indicazioni dello scorso gennaio, sono estese a tutti, anche agli enti del terzo settore.
La modifica alla legge n. 124 del 2017 introduce, infatti, a partire dal 1° gennaio 2020, una sanzione amministrativa pecuniaria per coloro che violano l’obbligo di pubblicazione pari all’1% degli importi ricevuti con un importo minimo di 2000 euro.
Si introduce anche una sanzione amministrativa accessoria: se il trasgressore non procede alla pubblicazione e al pagamento previsto entro 90 giorni dalla contestazione, dovrà restituire interamente la somma ricevuta. La sanzione amministrativa, inoltre, viene predisposta dalle stesse amministrazioni che hanno erogato il contributo, o nel caso di enti privati, dalle amministrazioni vigilanti o competenti in materia.
Fonte: Comunicato stampa CSVnet
OPPORTUNITÀ PER ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO
Ministero dell’Interno – Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione
SCADENZA
18 luglio 2019 alle ore 12.00
PROGRAMMI PRIORITARI E DESTINATARI DEI PROGETTI
La Direttiva del Ministro relativa alla gestione del Fondo UNRRA (United Nations Relief and Rehabilitation Administration) per l’anno 2019 ha disposto che abbiano carattere prioritario i progetti socio-assistenziali aventi come destinatari cittadini italiani che si trovano in condizione di marginalità sociale, diretti a fornire:
- interventi per la realizzazione o potenziamento di servizi socio-assistenziali in favore di minori, anziani e disabili;
- interventi per il recupero di soggetti che versano in situazione di dipendenza da sostanze alcoliche e/o stupefacenti.
Potranno avanzare richiesta di contributo:
- gli enti pubblici;
- gli organismi privati aventi personalità giuridica ovvero regolarmente costituiti ai sensi degli articoli 14 e seguenti del codice civile o con requisiti espressamente previsti dalle specifiche legislazioni del settore, che svolgono da almeno 5 anni attività rientranti nella specifica area di intervento.
N.B. Alla domanda di contributo presentata dal soggetto proponente dovranno essere allegate le dichiarazioni dei partner, qualora presenti, secondo il modello previsto nel Sistema, firmate digitalmente dai rappresentanti legali. Non sono ammesse le domande che prevedano la partecipazione di un numero di partner superiore a quattro. Nel caso in cui il soggetto proponente sia un ente pubblico, potrà essere individuato quale partner un organismo privato solo previo esperimento di una procedura di selezione che rispetti i principi di trasparenza, pubblicità, concorrenza e parità di trattamento.
La somma complessivamente stanziata è di euro 1.800.000. A ciascuno degli interventi di cui ai punti 1) e 2) verrà destinata la somma di euro 900.000. L’importo massimo erogabile per singolo progetto corrisponde a euro 130.000, non saranno ritenuti ammissibili progetti che richiedano un intervento superiore.
I soggetti richiedenti devono presentare i progetti utilizzando esclusivamente il portale https://fondounrra.dlci.interno.it entro le ore 12.00 del 18 luglio 2019.
Per accedere al portale i soggetti richiedenti devono avere preliminarmente la disponibilità di una casella di Posta Elettronica Certificata (Pec) e di firma digitale e, poi, procedere alla registrazione al portale stesso. Ottenute le credenziali, i soggetti registrati accedono ad un’area riservata del portale e procedono, secondo le modalità ivi indicate, all’inserimento e all’invio della domanda e dei relativi allegati.
Per maggiori informazioni: LINK
Monitoraggio e tutoraggio attraverso lo sport dei giovani a rischio di radicalizzazione: scadenza 23 luglio 2019
Le attività sportive, sia quelle più ludiche che quelle prettamente professionali, possono essere un fortissimo volano per l’integrazione: per questo la Commissione Europea ha pubblicato il Bando “Monitoraggio e tutoraggio attraverso lo sport dei giovani a rischio di radicalizzazione”, rivolto a organizzazioni sportive, organizzazioni senza scopo di lucro e autorità pubbliche (nazionali, regionali, locali).
Il bando intende promuovere azioni sportive tese a favorire l’integrazione delle popolazioni a rischio di esclusione sociale.
Possono essere finanziati, in particolare:
- attività sportive e fisiche per le persone a rischio di radicalizzazione
- progettazione e sviluppo di reti a livello dell'UE tra le organizzazioni impegnate nella prevenzione, attraverso lo sport, dell'emarginazione e della radicalizzazione
- workshop, seminari e conferenze volti a divulgare informazioni, competenze e opportunità di collaborazione in materia di prevenzione dell'emarginazione e della radicalizzazione attraverso lo sport
- sviluppo, individuazione, promozione e scambio di buone pratiche e attività a livello dell'UE in materia di monitoraggio e tutoraggio, attraverso lo sport, delle persone a rischio di radicalizzazione
La sovvenzione UE può coprire fino all’80% dei costi totali ammissibili del progetto e sarà compresa tra € 150.000 e € 350.000. I progetti devono svolgersi in almeno 5 Stati membri dell'UE.
Per maggiori informazioni: LINK
Avviso Pubblico per il piano di interventi ed azioni per la prevenzione, gestione e contrasto del fenomeno del Bullismo e del Cyberbullismo. Scadenza: 31 luglio 2019
La Regione Campania ha pubblicato in data 03/06/19 l’Avviso pubblico per il piano di interventi per la prevenzione, la gestione e contrasto del fenomeno del bullismo e del cyber bullismo “Disposizioni per la prevenzione ed il contrasto dei fenomeni del bullismo e del cyberbullismo nella Regione Campania”, al fine di tutelare la crescita educativa, sociale e psicologica dei minori.
Saranno ammessi:
- percorsi di conoscenza e di sensibilizzazione verso il problema del bullismo, come stimolo per la riflessione sul fenomeno e, più in generale, sulla convivenza pacifica, il rispetto delle diversità, la soluzione dei conflitti
- percorsi di alfabetizzazione emotiva e di potenziamento delle abilità sociali, volti a “costruire” la competenza emotiva dei ragazzi, a educarli all’empatia, alla comunicazione assertiva e al comportamento prosociale, con particolare attenzione alla dimensione gruppale
- percorsi di educazione all’uso consapevole della rete internet e ai diritti e doveri legati all’utilizzo delle tecnologie informatiche
- percorsi che mirano a promuovere una cultura dello sport giovanile come strumento per prevenire e ridurre i fenomeni di prevaricazione e di non rispetto delle diversità.
Le iniziative ammesse al finanziamento devono essere rivolte a: bambini e adolescenti delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado della Regione e loro famiglie di appartenenza; altri adulti di riferimento (operatori, insegnanti, educatori..) impegnati nei percorsi di crescita dei ragazzi.
Potranno partecipare esclusivamente reti composte da un minimo di tre e un massimo di 5 soggetti, scelto tra i seguenti:
- ambiti territoriali sociali (ruolo capofila);
- altri enti pubblici;
- istituzioni scolastiche;
- aziende sanitarie locali;
- soggetti del terzo settore, iscritti negli appositi registri regionali o nazionali, ove previsti, oppure in possesso della personalità giuridica, attribuita ai sensi del D.P.R. 361/2000 e s.m.i., che abbiano
sede operativa in regione Campania. Ciascun soggetto del partenariato deve partecipare, pena l’esclusione, ad una sola proposta progettuale. In caso di approvazione del progetto, ciascun raggruppamento dovrà essere formalmente costituito nella forma dell’Associazione Temporanea di Scopo (ATS), mediante scrittura privata autenticata.
Il costo massimo ammissibile per ciascun progetto è di € 10.000,00.
Le proposte progettuali dovranno pervenire, a pena di esclusione, per posta elettronica certificata, all’indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., entro e non oltre le ore 12.00 del 31/07/2019.
Per maggiori informazioni: LINK
SENTIERI NUOVI
Serata di Beneficenza per raccolta fondi campo estivo 2019
Si terrà mercoledì 10 luglio a partire dalle ore 21,00 presso il Vabbuò Bistrot di San Felice a Cancello il musical “Peter Pan”, promosso dall’associazione Sentieri Nuovi e dai ragazzi speciali dell’OdV; successivamente è prevista la presenza dell’animatrice Tania Superstar. Nel corso della serata saranno raccolti fondi per il Summer camp dell’associazione.
Beni Comuni ed innovazione | Connettere l’Italia
Si terrà venerdì 12 luglio 2019 alle ore 17.30 a Villa Giaquinto (Via Galilei, 12 – CASERTA) il dibattito "Beni comuni e innovazione" che avrà come ospiti Gregorio Arena (Presidente – Labsus – laboratorio per la sussidiarietà), Raffaella Casciello (Responsabile Orti Urbani del Fondo Agricolo “Nicola Nappo”, Stefano Converso (docente di Progettazione Parametrica dell’Università degli Studi di Roma Tre) e Carla Giusti (Direttore di Exit – Città della Scienza).
Il dibattito è al termine di un percorso che in questi anni ha visto Villa Giaquinto protagonista del dibattito cittadino su beni comuni, street art ed orti urbani.
Sarà un momento importante per discutere del processo di gestione alternativa degli spazi pubblici che interessano le comunità, anche attraverso gli strumenti amministrativi innovativi di cui ci si sta dotando in tutta Italia.
A partire dai contributi e dagli spunti offerti dagli ospiti nazionali, si darà spazio alle associazioni locali che si impegnano nella cura e nella rigenerazione degli spazi pubblici della provincia di Caserta.
All'evento porterà i saluti del CSV Asso.vo.ce la vicepresidente Tina Caputo.
Un Mese Coi Beni Comuni
Caserta ha bisogno di spazi: verde pubblico, aree per bambini, luoghi di aggregazione. Oggi per Viilla Giaquinto in Via Galilei, rifiorita grazie all’impegno dei cittadini è stato stipulato di un Patto di Collaborazione tra cittadini e istituzioni, così come reso possibile dall’amministrazione comunale di Caserta: un caso virtuoso, che andrebbe replicato In città. Nel frattempo, crescono e si diffondono le esperienze di riqualificazione e cura dei beni comuni: è il caso della villetta di Via Arno, della villetta di Parco Aranci (al centro di un percorso di cura portato avanti dal gruppo scout Agesci CE 5 insieme alla parrocchia, ai cittadini del quartiere e al Comitato per Villa Giaquinto e Comitato Città Viva). Attualmente resta inoltre insoluto il problema del Centro Sociale Ex Canapificio, senza sede dal 12 marzo. L’Amministrazione comunale, in occasione del Concerto di Solidarietà per la Giornata Mondiale del Rifugiato tenutosi in Villa Giaquinto lo scorso 19 giugno, ha salutato i cittadini con un’importante promessa: la sottoscrizione, nelle prossime settimane, del Patto di Collaborazione per la Villetta di Via Arno, splendido parchetto nel Quartiere Acquaviva da due anni rigenerato e gestito insieme ai residenti.
Un atto fondamentale che può e deve diventare un’apripista in un processo virtuoso che veda cittadini e istituzioni attivarsi e collaborare per i Beni Comuni Urbani rispondendo così al bisogno sempre più crescente di spazi di aggregazione sociale e verde pubblico.
Nella locandina in allegato, i prossimi appuntamenti lanciati dalla Rete Caserta Città Viva per mantenere viva l’attenzione sulle attività realizzate sui beni comuni in provincia di Caserta.